Perugia - Complesso residenziale
L’introduzione degli alloggi in questo contesto avviene non per contrasto ma per accostamento, di forme e di colori, attraverso un dialogo attento e sensibile al delicato equilibrio dell’intorno. L’organismo abitativo, pur mantenendo la propria individualità e non indulgendo ad un facile mimetismo, non offende il luogo ma si integra attraverso geometrie semplici e mai banali. Sono bandite grandi superfici continue che impediscono la visuale, si preferiscono forme spaccate che si interrompono, mutano angoli e direzione lasciando intravedere la vegetazione retrostante, rigogliosa e presente. I muri degli edifici non hanno carattere monumentale ma attraverso la loro trama materica assumono i riflessi ed i colori del paesaggio circostante. Il sistema dei flussi pedonali e carrabili si adegua a questa filosofia. I percorsi seguono l’andamento sinuoso dato dalla conformazione della cava e a livelli differenti abbracciano l’intera area. In questo modo la zona centrale diventa un grande piano permeabile e verde su cui si adagiano i nostri alloggi. La proposta progettuale per la realizzazione del complesso edilizio ha origine proprio dalla specifica situazione ambientale. Anni di attività estrattiva connotati da una forza invadente e demolitrice hanno creato una sorta di isola artificiale e primordiale in cui il mondo esterno sembra più lontano del reale. Il sensibile intervento di rinaturalizzazione seguito alla dismissione della cava ha accentuato queste caratteristiche di isolamento: la polvere ed il fragore proprie dei lavori di estrazione hanno lasciato il posto alla quiete ed al benessere di una vegetazione che con il passare degli anni diventa sempre più presente.
Il tema della casa diventa ulteriore e stimolante occasione di riflessione; ed è così che una serie di alloggi a carattere sperimentale e una piccola comunità ideale che li abiterà è l’ideale quadratura del cerchio. Le modalità architettoniche adoperate per configurare gli edifici di progetto sono quelle che alludono ai blocchi di pietra appena sbozzati che giacciono nelle cave in attesa della destinazione finale. Potenti volumi che si ergono quasi a ricordare un passato non troppo lontano in cui masse di lavoratori affollaano l’area.
Considerate le dimensioni del lotto si è scelto di attenersi alla quantità minima di abitazioni previste, cioè 12, e di differenziarle progettando due tipologie diverse: il simplex e il duplex. Questa distinzione ci ha permesso di avere una flessibilità maggiore nel processo aggregativo dei moduli in modo da ottenere una varietà di soluzioni che non ha solo valenza formale ma possiede anche indubbi vantaggi dal punto di vista sociale. L’orientamento complessivo prescelto per l’insieme abitativo è quello est-ovest sia per la particolare conformazione del lotto sia per massimizzare l’apporto della radiazione solare.
ll progetto è stato redatto con Fondarius Architecture, P.A. Manfredi, D. Olivo, M. Vaino, ESAprogetti, R. Pasquini, P. Nicolini, A. Palazzetti
CONCORSO DI PROGETTAZIONE